Torino

Palazzo Madama

La storia di questo palazzo è indissolubilmente legata a quella della “Madama” da cui prende il nome. Si chiamava Maria Cristina di Francia, e quando era appena una ragazzina, fu data in sposa al duca Amedeo di Savoia.

Maria Cristina di Francia

Come si può immaginare, sopportò malamente l’essere portata via dalla sua Parigi, lussuosa, frivola, edonistica, per condurre una quieta vita matrimoniale nell’austera corte sabauda.

Un giorno però, un incontro le cambiò la vita. Si trovava a Cherasco per un impegno politico e nel palazzo del marchese vi era anche un nobile, Filippo San Martino D’Agliè. Un giovane molto colto e raffinato, dal temperamento ribelle e inquieto (fu allontanato dal padre per la sua condotta!) che colpisce profondamente la duchessa. Lui torna a Torino come militare aristocratico, gli aspetta una brillante carriera accanto al servizio del duca, certamente un matrimonio vantaggioso e innumerevoli privilegi, ma fra i due è già nata in segreto una storia e lui non può allontanarsi da lei. Inizialmente le sta accanto con discrezione, assumendo ruoli organizzativi a palazzo, poi un giorno il duca di Savoia misteriosamente muore (si sospetta un avvelenamento) e dopo circa un anno dalla sua morte la duchessa Maria Cristina e Filippo D’Aglié portano avanti apertamente la loro relazione senza curarsi delle critiche e delle maldicenze di corte.

Seguirono poi gli anni duri della reggenza di Maria Cristina che esercitò il potere in vece del figlio, e dovette affrontare lunghe guerre di potere nelle quali addirittura Filippo fu rapito e visse in prigionia per due anni. Infine la duchessa, con l’avanzare dell’età, forse temendo la morte, si ritirò in un’intensa vita spirituale (seguiva 18 messe al giorno!) fino alla fine dei suoi giorni.

Per descrivere l’amore fedele e appassionato che legò i due nobili concludo con alcuni versi di un’opera di Filippo, Il Gridellino:

“Manca il fiore che ride in un bel viso,
ch’ogni giardin d’amor nel verno cade,
ma chi coltiva un fior di Paradiso
sprezza i danni del tempo e de l’etade
.”

IL PALAZZO

Il palazzo sorge sui resti di un’antica porta romana della città che è ancora oggi visitabile. Successivamente con il crollo dell’impero romano divenne una fortezza per ragioni di difesa e vi sono testimonianze della presenza di una porta della città risalente al medioevo. Infine il complesso nel ‘700 venne ampliato ad opera dell’architetto Filippo Juvarra che vi costruì la bellissima facciata barocca in pietra bianca, l’obbiettivo era in realtà quello di eliminare ogni traccia rimanente del periodo medievale modificando interamente il palazzo.  Tuttavia, il progetto rimase incompiuto. L’avancorpo presenta grandi finestre che generano nell’interno stupendi giochi di luce e ricreando una serenità quasi arcadica.

Palazzo Madama