Palazzo Nuovo
Palazzo Campana, 1968, il Movimento Studentesco occupa il palazzo universitario dando inizio ad anni di lotte contro il potere accademico, unite agli scioperi operai. Un periodo complesso e convulso in cui l’aria di rivolta si respirava in ogni angolo della città; ovunque spiccavano simboli della contestazione con bandiere Viet Cong, simboli del “Che” Guevara e cartelloni con scritte di protesta. Università e Licei venivano occupati e sgomberati mentre nelle strade si riversavano cortei di giovani che si opponevano ai privilegi dei “baroni”.

Uno dei luoghi centrali di questo complesso periodo di contestazione è certamente l’attuale sede delle facoltà umanistiche, Palazzo Nuovo. L’edificio fu costruito a inizio anni sessanta e venne da subito adibito come palazzo dell’Università di Torino.
Un esempio calzante della gigantesca mobilitazione che interesso questo posto è il 24 Aprile 1968, quando il Movimento Studentesco scese in piazza per la liberazione di Guido Viale, un leader della rivolta detenuto alle Carceri Nuove. Tremila giovani partendo dal Politecnico arrivarono fino a Palazzo Nuovo e occupato l’edificio esposero uno striscione con scritto “L’Università è Nostra!”.
Il 24 Novembre poi la lotta studentesca si fece ancora più accesa: diecimila studenti sfilarono in un corteo per la città e chiesero a gran voce maggiore libertà d’opinione, diritto di riunirsi in assemblea e scarcerazione di due esponenti della Contestazione, a sintetizzare l’indignazione e i desideri del movimento un cartello fra la folla che recitava: “Né Robot né Schiavi!”.
