Il Mezzanino di lungo Dora Firenze
“Passai l’inverno senza soprabito, con un’abitino di mezza stagione buono per Cagliari. Verso il marzo 1912 ero ridotto tanto male che non parlai per qualche mese: nel parlare sbagliavo le parole. Per di più abitavo sulle rive della Dora, e la nebbia gelata mi distruggeva”
E’ il giovane Antonio Gramsci che scrive, ricordando il primo periodo, appena arrivato dalla Sardegna.
L’impatto con la metropoli deve essere stato durissimo. Spaesamento, privazioni, il gelo di un mezzanino al numero 57 di lungo Dora Firenze.
E’ studente alla facoltà di lettere. Ricorda Togliatti : ”Lo incontravo dappertutto, si può dire, dove c’era un professore il quale ci illuminava su una serie di problemi essenziali”
Tra le tante discipline che segue, anche ricerche sulla lingua sarda. Per allora, una scelta inusuale.
Studio forsennato e nessun impegno politico.
Di qui si trasferirà a vivere in una modestissima stanza in piazza Carlina.