Ozieri
Una dimenticanza imperdonabile e un buco nella memoria collettiva, questo si può dire di Ozieri, cittadina al nord della Sardegna, posta giusto a metà tra le due coste, a proposito dei turisti che attraversano l’isola, muovendosi frettolosamente da una rinomata località di mare ad un altra.
Adagiata su un dolce declivio, Ozieri guarda alla piana di Chilivani con la pigra sollecitudine con cui si osserva il cortile della propria casa e sembra quasi consapevole del suo passato illustre e di una storia che dura da oltre seimila anni.
Una testimonianza piena di suggestioni: “Visitiamo Ozieri fino in fondo, dalla vena,”Sa Ena” di Fontana Grixoni. Meccanismi sotterranei trasformano l’acqua che sgorga dalla roccia, in zampilli che bagnano il marmo. Ci spingiamo lungo i cunicoli delle grotte di San Michele. Scopriamo che culture più antiche di quella nuragica qui hanno sepolto ricordi. Ci perdiamo nelle forme ambigue e misteriose della cattedrale di Bisarcio. La guardiamo incupirsi tra le nuvole, avvolta dagli stormi di taccole. Scopriamo gli antichi fasti di Palazzo Costi e la storia del lavoro al Molino Galleu. Ci ritroviamo nei percorsi del museo archeologico e nella durezza del bronzo. Qui è conservato il pugilatore nuragico”. (@Vittorio Cuccheddu).
Segnaliamo un bel libro: “Ozieri fra storia e leggenda”, che contiene oltre trecento fotografie, buona parte inedite, tanti aneddoti, piccole biografie di personaggi della città. Il volume pubblicato dalla tipografia Il Torchietto e andato subito a ruba nei punti vendita ozieresi. Ne è autore Nino Marras Comida, medico radiologo ma anche allevatore, che a Ozieri gestì l’Inam, il Frigomacello, il Consorzio di Bonifica e contribuì alla fondazione dell’Unione Agricoltori. Anch’egli un personaggio, che alla bella età di 92 anni ha deciso di regalare alla sua città una raccolta di memorie collettive contenute di un volume corposo e ricco di materiale.
