Novi ligure

Il Forte di Gavi

Era il 1943,  un camion pieno di prigionieri di guerra si arrestava di fronte al portone del Forte. Fra i soldati scortati c’era un certo Jack Pringle, un maggiore americano catturato dai tedeschi in Nord Africa. Il campo era chiamato “hell camp” perché aveva misure di sicurezza strettissime e apparentemente ineludibili. Nella cella con Jack però c’erano alcuni ingegneri nord-africani che avevano scoperto per caso una cisterna d’acqua sotterranea, utilizzata per lo scolo dell’acqua piovana. Il bacino nascosto defluiva da un tunnel collocato sulle mura del castello.

Jack e i suoi compagni decisero di iniziare a scavare un tunnel per entrare nella cisterna e dopo settimane di duro lavoro lo scavo fu completato. I prigionieri nuotarono nella cisterna fino all’uscita e si lanciarono in un salto disperato dall’altezza di 10 metri. Una volta evasi si sparpagliarono, ma solo il maggiore Pringle riuscì a non farsi catturare, iniziando una fuga avventurosa che lo condusse fino ai confini con la Svizzera.

Nella sua millenaria storia il forte ha attraversato innumerevoli guerre, muto testimone di  chissa quante rocambolesche avventure.

Data la sua posizione centrale, nel crocevia fra Genova, Monferrato e la Lombardia, molte potenti famiglie si contesero il forte per secoli, e molte personalità vi sostarono per breve o lungo tempo, uno su tutti l’imperatore Federico Barbarossa.