Torino

Antica Università

Se ci si guarda intorno e si ascoltano i suoni, i rumori, le vibrazioni, si colgono prevalentemente fischi di freni di autobus, stridenti fischi di tram in arrivo e clacson di auto. Un panorama attuale, dove ognuno vive una vita che rimanda al lavoro, alle attività, al commercio. Difficile tuffarsi in un altro mondo, quello del XV secolo quando a pochi passi da qui una importante sede universitaria accoglieva studenti e docenti.
Correva l’anno 1404 e con bolla di fondazione il pontefice Benedetto XIII concedeva l’apertura di uno Studio Generale. Il Diritto, la giurisprudenza fu la prima disciplina ad essere insegnata: occorreva formare esperti funzionari che esercitassero in Comune e a corte.
Grande impegno fin dalla importante decisione per reperire locali adatti. Qui ci troviamo accanto al Municipio della Città e anche nel Medioevo queste erano vie vivaci e brulicanti di uomini con plichi fascicoli e sigilli.  La via porta il nome della chiesa: San Francesco d’Assisi, sito conventuale dove i Francescani insegnavano la Teologia. Ecco, per l’appunto. Dopo il diritto nello Studium cittadino si inserì l’insegnamento della Teologia: fu proprio in questa materia che, un venerdì del 1506, precisamente il 4 settembre, si laureò.
Come ai giorni nostri gli studenti affittavano gli appartamenti per soggiornare e poter studiare con dedizione: ahimè le differenze sociali segnavano i giovani studenti: se le famiglie agiate potevano affittare stanze e alloggi più che decorosi, coloro che a malapena potevano permettersi un percorso di studi in città ma con risorse davvero limitate, erano costretti a rifugiarsi nelle soffitte umide e malsane, ma tant’è la cultura e il titolo di studio ripagava di tali sacrifici!
Avevano però una grande opportunità: scendere in strada e fare pochi passi per andare ad acquistare freschi ortaggi o burro appena lavorato che si vendeva sui banchi in Piazza Palazzo di Città. Ma volete mettere? Era una zona brulicante di persone che si trasforma nei secoli ma rimane ancora oggi una via di grande passaggio. Le facciate degli edifici che si affacciano sulla via San Francesco sono espressioni di liberty e arte raffinata. Conducono ai portici della via Pietro Micca, dove, in un attimo lo sguardo può spaziare sia verso piazza Castello che verso piazza Solferino. Uno scorcio in “diagonale” di primo Novecento veramente affascinante.
Per approfondire il tema e recuperare le tracce di una città ricoperta da portici e gallerie, consultate il sito di CulturalWay il tour “Portici e Gallerie”. Scoprirete una Torino inaspettata!