l’Acquedotto
L’acquedotto assicurava alla città l’approvigionamento d’acqua necessario per bene e cucinare, lavarsi e fare la sauna nelle terme, ma anche per le fontane pubbliche e per le naumachie, ovvero le battaglie navali che si tenevano nell’anfiteatro, allagato per l’occasione.
L’acqua veniva prelevata da una sorgente a qualche decina di Km. da Bene (ma non ancora individuata), alimentata dalle montagne che si trovano sopra l’attuale città di Borgo San Dalmazzo e dal valico della Maddalena. Era incanalata in questa grande tubatura fatta di mattoni e pietre e con il soffitto voltato. Essa percorreva un tragitto quasi sempre rettilineo, a volte sottoterra, a volte appoggiata al terreno, così da mantenere la pendenza di scivolamento sempre costante, dalle montagne alla città.
Arrivata in città l’acqua veniva distribuita nelle varie insulae grazie ad una rete di condutture poste sotto le strade e composte da fistulae, tubi circolari in laterizio. Alcune fistulae sono esposte nel museo e probabilmente erano costruite nella fornace di Lucius Cocceius, un artigiano locale.
Oggi è ancora possibile vedere un tratto dell’acquedotto a Sud-Ovest della chiesetta di San Pietro, che si sviluppa proprio sulla struttura antica e lungo il percorso di visita che conduce al Capitolium.
